Recensione “La bugia” Karla Sorensen

Buongiorno. Ovvi vi dico la mia breve recensione del libro “La bugia” di Karla Sorensen. Ho letto altri suoi libri quindi non potevo non legger anche questo. Inoltre, ho approfittato del gruppo di lettura #unannoinrosagdl che per il mese di ottobre aveva come tema “Slow burn”. Non so se il libro lo rispetti in tutto, ma visto che la storia seria arriva dopo parecchio tempo, direi che può essere inserito anche in questa categoria.

Trama “La bugia” Karla Sorensen

copertina la bugia karla sorensen

Regola numero uno per la figlia della proprietaria della squadra? Non uscire con i giocatori. Specialmente non con i tight end irascibili e tatuati con problemi a controllare i propri impulsi.

Ecco perché Dominic Walker è completamente fuori dal mio radar. Più o meno. Fare da babysitter al piantagrane della squadra quando viene costretto a fare volontariato per la fondazione per cui lavoro significa che non posso proprio evitarlo. Vorrei che fosse possibile, però. Perché una volta che inizio a conoscerlo, mi è quasi impossibile ignorare le emozioni che suscita in me. In poco tempo, mi ritrovo a infrangere tutte le mie regole. Spero solo di non ritrovarmi col cuore spezzato

Opinione personale

Come ho detto sopra, avendo letto altri libri di questa autrice, non potevo non prenderlo e leggerlo. A maggior ragione perché è parzialmente legato ai personaggi visti nelle altre serie quindi è stato un piacere ritrovarli.

Come stile è molto simile agli altri, siamo sempre in un ambiente legato a una squadra di football americano, dove giocatori nu

Rivediamo molti dei personaggi, dopo diversi anni, e questa è stata una bella sorpresa. Non solo vediamo come sono cambiati e maturati con il passare degli anni, ma vediamo anche come sono proseguite le loro storie dopo quello che doveva essere il finale.
Faith l’abbiamo incontrata la prima volta quando era solo una bambina, mentre qui è una donna che ha in mano una organizzazione benefica e che cerca di fare del suo meglio ogni giorno. Mi ha ricordato un po’ Allie, la sua matrigna, che all’inizio era inesperta e non sapeva cosa fare della squadra. Dominic invece è il tipico giocatore arrabbiato con il mondo che deve dimostrare qualcosa a tutti. Soffre e non sa come sopravvivere al dolore se non con la rabbia.

Il loro incontro cambia qualcosa in entrambi: Faith diventa più comprensiva e cerca di capire cosa sta dietro la facciata e il comportamento di lui, mentre Dominic inizia a comprendere che la rabbia non è utile. Così inizia un percorso che lo porta a costruirsi la sua strada prima di lanciarsi in una relazione.
Il fatto che l’amore non abbia cambiato Dominic ma sia stato lui a iniziare il suo cambiamento mi è piaciuto, perché ha portato il personaggio a maturare senza stravolgerlo. Non diventa una persona migliore perché innamorato, ma cerca di farlo prima di tutto per se stesso e per la memoria della sorella scomparsa. Questo è stato uno sviluppo decisamente positivo e che ho apprezzato molto.

ovi e quelli storici con le loro famiglie e storie si intrecciano.
Rivediamo molti dei personaggi, dopo diversi anni, e questa è stata una bella sorpresa. Non solo vediamo come sono cambiati e maturati con il passare degli anni, ma vediamo anche come sono proseguite le loro storie dopo quello che doveva essere il finale.

Faith l’abbiamo incontrata la prima volta quando era solo una bambina, mentre qui è una donna che ha in mano una organizzazione benefica e che cerca di fare del suo meglio ogni giorno. Mi ha ricordato un po’ Allie, la sua matrigna, che all’inizio era inesperta e non sapeva cosa fare della squadra. Dominic invece è il tipico giocatore arrabbiato con il mondo che deve dimostrare qualcosa a tutti. Soffre e non sa come sopravvivere al dolore se non con la rabbia.
Il loro incontro cambia qualcosa in entrambi, Faith diventa più comprensiva e cerca di capire cosa sta dietro la facciata, mentre Dominic capisce che la rabbia non è utile e quindi cerca di cambiare e di prendere una strada sua, prima di lanciarsi in una relazione.
Il fatto che l’amore non abbia cambiato Dominic ma sia stato lui a iniziare il suo cambiamento mi è piaciuto, perché ha portato il personaggio a maturare senza però essere stravolto. Non diventa una persona migliore perché innamorato, ma cerca di farlo prima di tutto per se stesso e per la memoria della sorella scomparsa. Questo è stato uno sviluppo decisamente positivo e che ho apprezzato molto.

Voto 7/10. Lo consiglio per chi vuole una lettura scorrevole, leggera ma allo stesso tempo con dei momenti seri in cui si affrontano problemi importanti come la morte.

Attenzione spoiler

Mi è sembrato un po’ forzato il fatto dei profili nascosti e che a lui sia venuto il dubbio su chi fosse lei solo per averle guardato il collo. Non mi è parso molto realistico come momento, avrebbe potuto riconoscerla in altro modo forse. E questo è una delle ragioni del mio voto.

Liv

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