Review Tour – “Oltre la mia anima” di Norah Martini

Cari lettori di EverythingTellsTales, oggi voglio condividere con voi la recensione al primo volume della saga “I cinque Signori dei Demoni” di Norah Martini, “Oltre la mia anima”, edito da Triskell Edizioni. Una scoperta piacevole, che potrebbe sorprendere anche voi.

Titolo: Oltre la mia anima
Autore: Norah Martini
Casa editrice: Triskell Edizioni
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 250
Serie: I cinque Signori dei Demoni #1, Autoconclusivo
Genere: Urban Fantasy, Erotico, Romance contemporaneo, Soprannaturale

Ringrazio Triskell Edizioni per la copia recensione fornita.

Trama “Oltre la mia anima”

Condannato ingiustamente dal Consiglio dei Giudici a trascorrere l’eternità nel Tartaro, Aidan sente di aver perso tutto: la libertà, il regno demoniaco di cui era il Signore e soprattutto Jessy, la Dea della giustizia che un tempo era la sua compagna.

Si è ormai rassegnato al suo destino quando Rovekt, ex generale e amico, compare nella cella in cui è imprigionato e libera la sua anima, trasferendola nel corpo del giovane demone Alek.

Una volta libero, Aidan desidera solo rivedere Jessy, che lo crede morto da tempo. E così dovrà continuare ad essere, oppure la sua anima svanirà all’istante.

Ma il demone è disposto a sacrificare tutto per trascorrere anche un solo giorno in compagnia della Dea di cui è da sempre innamorato.

Recensione “Oltre la mia anima”

La lettura di “Oltre la mia anima” non è stata una lettura complicata. Il libro, grazie a una scrittura davvero scorrevole, si legge tranquillamente in un paio di sere. La trama – ben architettata anche se in alcuni punti (soprattutto all’inizio) lacunosa – riesce a tenere incollati alle pagine man mano che la storia entra nel vivo.

Ciò che più ho apprezzato di questo primo volume della saga “I cinque Signori dei Demoni” sono i personaggi. Costruiti con attenzione, risultano essere autentici al punto giusto (con qualche episodio che fa eccezione), e si fanno voler bene senza alcuna fatica. Da Jessy, che nel suo essere Dea della Giustizia in esilio da 500 anni sulla Terra si dimostra comprensibilmente umana, mettendosi sempre in discussione ma con giudizio, ad Alek/Aidan che affronta una battaglia interiore continua, combattendo tra l’amore per Jessy e l’impossibilità di rivelarsi per la sua vera identità, e serbando sempre nel cuore uno spazio a parte per il suo popolo, costretto a subire come Jessy la sua assenza e tutte le più spiacevoli conseguenze. Una menzione a parte poi, più che doverosa, va fatta a Dunnar, Rovekt, Luxas, Temayra e tutta la serie di personaggi secondari che contribuiscono alla grande alla riuscita del libro: ognuno con la sua personalità, ognuno con il suo peso, tutti capaci di restare impressi anche se non protagonisti. Ammetto che di ognuno di loro avrei voluto sapere qualcosa di più, in quanto li ho trovati tutti ugualmente importanti nello sviluppo del racconto, tanto quanto i due protagonisti. Cosa non scontata, ma davvero apprezzata!

Mio malgrado, ho trovato un wordbuilding con un potenziale altissimo ma fin troppo scarno nel suo sviluppo, e di questo mi dispiace parecchio. Essendo il libro il primo di una serie, mi aspettavo ben più degli accenni inseriti qua e là tra i capitoli. Di quel poco che possiamo leggerne, il mondo in cui i nostri personaggi orbitano meriterebbe un approfondimento a parte… Non dargli il giusto peso dentro il racconto è stato, a mio modo di vedere, un vero peccato, a cui spero tuttavia rimedieranno i successivi volumi.

Lato scrittura, pur nella sua semplicità, ho trovato questo libro molto buono. Godibile e leggero, essenziale ma incalzante, soprattutto nella seconda parte supera alla grande la prova di fuoco di ogni scrittore, quella di riuscire a tenere i lettori attaccati alle pagine. Man mano diventa più intrigante, di pari passo con la trama, che dalla sua ha anche il grande punto a favore di essere autoconclusiva. Una lettura con cui svagarsi senza fatica, perfetta per accompagnare le fredde giornate invernali che stanno per arrivare!

Super apprezzati, inoltre, anche i colpi di scena. L’autrice si è dimostrata molto brava nell’inserirli al punto giusto della storia, facendo coltivare nel lettore la costante necessità di continuare a leggere per saperne di più, e anche se alcuni avvenimenti scorrono a mio avviso con troppa velocità, nel complesso il romanzo funziona bene. Non mi sarebbe dispiaciuto avesse contato un altro centinaio di pagine.

C’è una nota però dolente, a sfavore del libro, che mi preme sottolineare a chi vorrà leggerlo. Non considero spoiler quanto riporterò successivamente in quanto presente nel Prologo del libro, ma nel caso in cui non vogliate anticiparvi proprio niente della lettura, saltate pure il paragrafo.

Secondo me, la scena di violenza con cui il racconto si apre, e come questa viene trattata (anche se sarebbe meglio dire non viene trattata) dal personaggio che la subisce, è un grande no. Come anticipato qualche paragrafo fa, l’autenticità dei personaggi non è sempre così palpabile. Nello specifico mi riferisco a Aidan, che proprio nelle primissime pagine della storia leggiamo venire abusato sessualmente dalla Dea della giustizia Palerys, la quale lo tiene prigioniero nel Tartaro e, sotto l’uso imposto di droghe, lo costringe a ripetuti rapporti sessuali con lei, pur contro la sua volontà. La cosa viene trattata con troppa superficialità, a mio avviso, tanto che lo stesso personaggio, se non in qualche fugace attimo di ricordo, pare non essere segnato a vita da quanto subìto, quasi come non fosse successo niente. Mi chiedo però a gran voce una cosa: come possono cinquecento anni di torture e umiliazioni, violenze e vessazioni, essere dimenticate in un battito di ciglia? Perché se è vero che ritroviamo Aidan nel corpo di Alek, a livello psicologico certe paure, certi vissuti, certi soprusi non saranno mai erosi, nemmeno se sei un Signore dei Demoni. Invece, il nostro protagonista maschile, ricongiunto alla sua amata dopo un anno dalla sua liberazione dalla prigionia (di cui però il lettore non ha dettagli: che gli è successo in questo periodo di tempo? In che modo ha superato il trauma? Come è sopravvissuto? Come ha elaborato quanto successo? Basta il ricordo della persona che ami a tenerti a galla dopo che ti sono state inflitte le pene peggiori dell’inferno?) pare aver cancellato completamente gli anni di galera e i dolori suo malgrado subiti, tanto che non appena incrocia lo sguardo di Jessy ecco che si eccita, fremente di desiderio… Davvero? Poco credibile, e poco convincente. Viene meno tutto lo spessore che poteva avere Aidan, ed è una vera pecca. Spiace.

Riassumendo: tolto questo aspetto negativo, considerato il resto del romanzo che, a mio modo di vedere, procede davvero in crescendo, nel complesso le quattro stelle che ho voluto dargli di valutazione sono meritate. Sono proprio curiosa di sapere come continuerà il viaggio alla scoperta dei Signori dei Demoni che Norah Martini ha intrapreso, e spero vivamente che possa piacere anche a voi. Buona lettura!

Voto “Oltre la mia anima”

⭐️⭐️⭐️⭐️/⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ (4 stelle su 5)

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