Recensione serie tv “Sherlock”

Recensione serie tv “Sherlock”

Informazioni serie tv Sherlock

Titolo originale Sherlock
Paese Regno Unito
Anno 2010-2017
Interpreti: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Andrew Scott: Jim Moriarty, Amanda Abbington

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Se siete amanti di A.C. Doyle e di Benedict Cumberbatch questa serie fa proprio al caso vostro! Non aspettatevi uno scenario vittoriano come nel libro, bensì una Londra moderna. John Watson (interpretato da Martin Freeman), medico reduce dalla guerra in Afghanistan, cerca un appartamento per vivere in modo semplice ed onesto. Quando incontra il suo futuro coinquilino, di certo non si aspetta una persona come Sherlock Holmes. Lui è un detective privato, che a primo impatto gli appare davvero bizzarro. La cosa che colpisce di Sherlock (non solo perché è interpretato da Benedict Cumberbatch) è il suo modo di fare: è decisamente cinico, schietto, con una grande capacità visiva e soprattutto mnemonica.

La recensione potrebbe finire semplicemente così, sappiamo tutti la storia. I due protagonisti diventano colleghi e aiutano la polizia a risolvere i crimini più efferati, ma non è solo questo. La cosa che mi affascina di più è il fatto che nel corso delle quattro stagioni vediamo una vera e propria evoluzione di Sherlock: da cinico, privo di emozioni ed empatia, diventa sempre più emotivo, sempre più umano, fino a rischiare anche la vita per le persone che ama. Non solo, vediamo anche l’evoluzione del rapporto con Watson. Da semplice coinquilino, diventa il suo più caro amico, quasi un fratello, più dello stesso Mycroft Holmes, il maggiore della famiglia. Anche Mycroft ha grandi capacità intellettive, tuttavia non riuscirà mai a cambiare quanto il fratello.

Parliamo però della nemesi di Sherlock, Moriarty (interpretato da Andrew Scott, attore formidabile). Lui è persona con delle doti cognitive enormi, ma a differenza del nostro detective, lui le usa per scopi malvagi. Infatti desidera avere sempre più potere tra le sue mani. Sherlock si scontrerà più volte con lui e farà davvero fatica ad averla vinta. Lo porta allo stremo delle forze, più di una volta (se sapete qualcosa sulle cascate di Reichenbach sapete di cosa parlo). Ci sarebbero tantissime altre cose da dire, ma ho paura di fare degli spoiler giganteschi. Non vorrei avere nessuno sulla coscienza, quindi li lascio qui sotto per chi vuole correre il rischio (a seguito ci saranno le mie conclusioni, che tutti possono leggere).

ALLERTA SPOILER

Il seguente paragrafo contiene spoiler per chi non ha visto la serie tv Sherlock.

Avrò visto Sherlock almeno una decina di volte e ci sono delle scene che ho amato tantissimo: a cominciare da quando Mary spara a Sherlock (li stavo letteralmente per piangere), dove assistiamo alla sua lotta per rimanere in vita. Vediamo subito Molly e Mycroft che nella sua testa, lo aiutano a capire da che parte deve cadere affinché non muoia dissanguato, il suo cane Barbarossa (ODDIO IL CANE, MA SAPPIAMO TUTTI CHI IMPERSONIFICA IN REALTA’) e la stessa Mary.

Nella sua testa si immagina anche Moriarty, rinchiuso in una cella imbottita, dove lui ci si ritrova per sbaglio e non riesce più ad uscirne. Solo grazie alla frase “John Watson is definitely in danger”, pronunciata da Moriarty, ha di nuovo la forza per rialzarsi e di sopravvivere; la cosa che mi ha colpito è il fatto che il suo palazzo mentale, non è altro che la casa in cui si è svolto il primo omicidio che ha risolto con Watson.

Un’altra scena che ho rivisto moltissime volte è quella con Miss Adler, nel momento in cui scopre il codice del suo cellulare: sono convinta che tutti noi siamo sclerati vedendola, così come quando scopriamo durante la conversazione con Eurus che ha fatto sesso con La Donna (io che stavo bevendo il tè mi sono quasi soffocata).

CONCLUSIONI

Insomma, ci sono davvero tante scene che andrebbero ricordate, ma questa recensione non finirebbe più, quindi la concludo qui, augurandomi di avervi ispirati a vederla, o chi l’ha già vista si ritrovi con i miei pensieri.

Voto 5/5 stelle

Martuffa

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